Torino, Circolo dei Lettori,
via Bogino 9, sala grande
In dialogo con Silvana Condemi, coautrice del libro
"Mio caro Neandertal. Trecentomila anni di storia dei nostri fratelli"
Grand Prix du Livre d’Archéologie 2017
I veri europei, gli autoctoni del nostro continente, sono i neandertaliani. Sono loro che si sono adattati al clima rigido della penisola europea durante le glaciazioni e che sono fioriti nel relativo tepore dei periodi interglaciali. I Sapiens – africani e tropicali – hanno a lungo evitato le nostre terre inospitali, dove sono approdati molto tardi. Eppure, Neandertal (Homo neanderthalensis) ha la fama del bruto; qualcuno ancora crede che fosse un «uomo delle caverne», un antenato ottuso e animalesco dal quale ci saremmo in seguito evoluti noi, raffinati e longilinei.
La paleoantropologa Silvana Condemi e il giornalista scientifico François Savatier hanno scritto questo libro proprio per raccontarci in modo chiaro e semplice la sua storia.
Noi Sapiens moderni e i neandertaliani siamo fratelli. Neandertal parlava, di certo mangiava molta carne, cacciava, viveva in clan dispersi su un enorme territorio tra Europa, Asia settentrionale e Medio Oriente. Era cannibale ma seppelliva i morti, almeno nel periodo tardivo; si prendeva cura degli infermi, fabbricava grandi quantità di strumenti litici, si vestiva e aveva un pensiero simbolico.
Gli studi di genetica confermano che nel DNA degli europei di oggi c’è ancora tra l’1 e il 4% di DNA neandertaliano. Dunque, ci siamo incrociati. In altre parole, noi europei siamo, almeno in parte, i diretti discendenti di Neandertal. La repentina scomparsa dei neandertaliani, circa 35 000 anni fa, non è pertanto imputabile a un massacro. Più probabilmente è stata una fusione tra due popolazioni umane.
GLI AUTORI
Silvana Condemi, paleoantropologa, è direttrice di ricerca al CNRS presso l’università di Aix-Marseille, in Francia. Per le sue ricerche sui neandertaliani e sui primi Sapiens ha effettuato, in collaborazione, numerosi scavi archeologici e ha lavorato nei principali centri di ricerca, università e musei dell’Europa e del Vicino Oriente.
François Savatier, fisico, è giornalista scientifico per la rivista francese «Pour la
science», responsabile dell’antropologia e dell’archeologia