Bruciare di salute : Il peperoncino in cucina e in farmacia. Ne parla Giovanni Appendino (Università del Piemonte Orientale)
Alla fine del Quattrocento, la scoperta delle proprietà pungenti del peperoncino da parte di Cristoforo Colombo e dei primi esploratori europei delle Americhe fu seguita dalla sua rapida adozione nella cucina di tutti i paesi del Vecchio Mondo. L'utilizzo del peperoncino in medicina è invece iniziato ufficialmente solo 500 anni dopo, quando i primi prodotti farmaceutici a base di capsaicina, il principio pungente del peperoncino, sono stati introdotti in terapia e hanno raggiunto gli scaffali delle farmacie. La scoperta dei meccanismi molecolari alla base dell'azione pungente del peperoncino e delle spezie è un capitolo affascinante della ricerca biomedica. Ma ne vedremo insieme anche le sorprendenti connessioni gastronomiche.
Giovanni Appendino è nato a Carmagnola nel 1955, si è laureato nel 1979 all’Università di Torino, dove nel 1983 è diventato ricercatore e nel 1998 professore associato. Dal 2000 è docente ordinario di Chimica organica presso l’Università del Piemonte Orientale, Facoltà di Farmacia, Novara.
Giovanni Appendino è Editor-in-Chief della rivista internazionale Fitoterapia e membro dell’Advisory Board di European Journal of Organic Chemistry, Phytochemistry Letters, Natural Products Communications, e Open Natural Prodcuts Journal. La sua attività di ricerca si ispira ai composti naturali per risolvere problemi di chimica organica (nuove procedure sintetiche), di biologica cellulare (nuovi meccanismi di attività) e di medicina (nuovi composti bioattivi). Questo lavoro si è tradotto in oltre 300 pubblicazioni originali su riviste internazionali, 10 brevetti, e 15 capitoli di libri, Nel 1991 ha ricevuto il premio Rhone-Poulenc-Rorer della Phytochemical Society of Europe per i suoi studi sugli isoprenoidi, e nel 2009 la Medaglia Quilico della Società Chimica Italiana per le sue ricerche sui composti naturali bioattivi.