Avanti negli anni, ci si accorge che “siamo” – o meglio, diventiamo – gli incontri che abbiamo fatto. Ogni incontro lascia una emozione, una idea, una esperienza. Giornalista di lungo corso, Piero Bianucci ha praticato il mondo letterario curando le pagine culturali della «Gazzetta del Popolo» per 14 anni, e molto più a lungo ha frequentato il mondo scientifico da redattore capo del quotidiano «La Stampa». Qui ripercorre la variegata galleria dei suoi incontri. Alcuni sono diventati amicizie: Primo Levi, Fernanda Pivano, Tullio Regge, Piero Angela, Margherita Hack, Ernesto Ferrero, Francesco De Bartolomeis, Didimo. Altri hanno generato rapporti intellettuali più o meno profondi: Rita Levi-Montalcini, Emilio Segré, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Harold Kroto (tutti premi Nobel), Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Giancarlo Wick e molti altri. Sullo sfondo, scorrono i grandi eventi degli ultimi ottant’anni, dalla bomba atomica di Hiroshima all’Intelligenza Artificiale di ChatGPT. Troviamo l’appartata Torino sabauda, la Torino dormitorio della Grande Fabbrica e quella post-industriale. Il consumismo e poi la frugalità imposta dalla crisi ecologica. La radio cede il passo alla tv, l’analogico al digitale, dilaga Internet. L’attesa di vita è quasi raddoppiata, la lettura del DNA ha cambiato la biologia, l’atomo e l’universo hanno sempre meno segreti. Dai giornali è scomparso il piombo, ma ora scompaiono le edicole. Insomma, anni interessanti. E i prossimi?