Piero Bianucci

Esempio di “scrivere per i musei”

 

Testo per il Museo Lombroso di antropologia criminale ( 22 ottobre 2008)

SALA 2 – versione b
MOTORI, VACCINI, TELEFONO, LAMPADINE
Le promesse della scienza nell’Italia povera ma unita

 

Dialogo / filmato

Intorno al 1911, poco dopo la morte di Cesare Lombroso.
Ambiente: un’aula universitaria (ma si può pensare anche all’aula del Parlamento subalpino, o al Caffé Baratti, o alla sala del Cambio).
Colloquio tra due borghesi chiaramente benestanti.
Entrambi eleganti, colti, di aspetto austero, presumibilmente docenti universitari. Tendenzialmente progressisti. Ma diversi per attitudine mentale.
Il primo, giovane, entusiasta, ottimista, proteso utopisticamente verso il futuro;  il secondo, con qualche segno dell’età più che matura, incline al  pessimismo, ben  ancorato alla realtà e propenso a vederne soprattutto gli aspetti negativi, ma pur sempre con l’aspirazione al cambiamento positivo.

Due possibili “lead”:

1) immagini e musica del Ballo Excelsior. Poi si alternano i due personaggi all’inizio della loro battuta e immagini riferite alle loro argomentazioni

2) immagini dell’Expo Torino 1911

 

GIOVANE
Esaltante, questo Ballo Excelsior! Sono passati trent’anni dalla prima alla Scala del 1881, e la scienza ha mantenuto tutte le sue promesse, anzi, le ha superate.
La pila di Alessandro Volta ormai è un esperimento da museo: l’elettricità illumina il mondo,  muove milioni di macchine. Il telegrafo non ha più bisogno di fili: i messaggi corrono nell’etere. I treni attraversano le montagne, il canale di Suez unisce Mediterraneo e oceano Indiano, tra poco a Panama le navi salteranno dall’Atlantico al Pacifico!

 

(In alternativa, su immagini Expò):
“Quante cose meravigliose abbiamo visto all’Expò! Ah, se Lombroso, Cattaneo, Ardigò avessero potuto visitarla!  Un trionfo della scienza positiva! La nuova filosofia della razionalità scientifica ha dato frutti straordinari. Dobbiamo essere grati al suo padre fondatore, Auguste Comte. Il Positivismo ha cambiato il mondo non solo nel modo di pensare ma nella vita di tutti i giorni. L’elettricità illumina il mondo e  muove le macchine. Il telegrafo non ha più bisogno di fili: i messaggi corrono nell’etere. I treni attraversano le montagne, il canale di Suez unisce Mediterraneo e oceano Indiano, tra poco a Panama le navi salteranno dall’Atlantico al Pacifico!”)

 

ANZIANO
- Il mondo, caro Collega, non è quello che ci fanno vedere a teatro. (o: all’Expò). La Terra ha un miliardo e mezzo di abitanti: quattro quinti soffrono la fame, muoiono di malattie infettive, non hanno mai visto un libro e, caro Collega, dell’elettricità e del signor Marconi non hanno mai sentito parlare. Solo in India, 40 milioni di esseri umani sono morti di fame negli ultimi trent’anni...

 

GIOVANE
- D’accordo, viviamo in un paese privilegiato... Per fortuna dal 1861 l’Italia dal 1861 è un regno unito, sovrano, che guarda al futuro...

 

ANZIANO
- Non sarei tanto ottimista. Certo l’Italia non è l’Africa Nera, dove inglesi, francesi, olandesi dicono di portare la civiltà, e invece portano sfruttamento, imperialismo. Adesso sembra che anche noi con la Libia... Ma lasciamo stare. Voglio solo ricordarle che quando Garibaldi consegnava al Re le Due Sicilie 80 italiani su 100 non sapevano leggere. E poi l’Italia sarà stata anche unita politicamente, ma ce n’erano tre se guardiamo agli italiani: nel Nord gli analfabeti erano 54 su 100, nel Centro 75, nel Sud quasi il 90! Nel 1861 solo il 37 per cento dei ragazzi frequentava il biennio della scuola elementare voluto dalla Legge Casati del 1859, e le ricordo che il biennio era sì obbligatorio, ma a carico delle famiglie. D’altra parte non è che Francia, Spagna, Inghilterra stessero tanto meglio...

 

GIOVANE
- Fa bene a parlare al passato. Dal 1877 la Legge Coppino ha esteso a tre anni la scuola dell’obbligo, e senza sanzioni per le famiglie povere. Da qualche anno, poi, la Legge Orlando fa istruire tutti fino a 12 anni.

 

ANZIANO
- Oggi, 1910, gli analfabeti sono ancora il 38 per cento! E pensi ai milioni di italiani che hanno dovuto emigrare in America!

 

GIOVANE
- Ma tutti sono liberi di studiare e di esprimere le proprie idee: le sembra poco?

 

ANZIANO
- Liberi? Se le donne non votano neppure! Lei sa certamente che nel 1861, anno dell’unità, l’Italia aveva 26 milioni di cittadini e meno del 2 per cento poteva votare. Alle prime elezioni politiche, votò lo 0,9 per cento della popolazione. Ogni votante decideva per 110 persone senza diritti e senza voce. Ne venne fuori un parlamento composto da 85 principi duchi e marchesi, 28 alti ufficiali dell’esercito, 72 grandi possidenti e 52 professori universitari. Questo le sembra il popolo? E’ un paese libero, cioè un paese di uguali?

 

GIOVANE
- Il progresso però è continuo. Il socialismo ha dato voce a chi lavora. Nel 1882 è entrato in parlamento il primo operaio, il tipografo Antonio Maffi, e da allora il popolo avanza. L’Italia non è più soltanto un paese agricolo, abbiamo industrie che fanno automobili, tra poco avremo aerei che solcano i cieli, come gli Stati Uniti con i loro fratelli Wright.

 

ANZIANO
- Ma in galera vanno sempre i poveri: cinque anni fa, nel 1906 – gli ultimi dati che ho trovato – su 145 mila condannati, solo 500 erano professionisti e 1400 impiegati di buon livello. Gli altri erano straccioni.

 

GIOVANE
- Almeno non mi negherà i progressi della scienza!  Prendiamo la Medicina. L’anestesia (1842) ha reso sopportabili interventi chirurgici complessi,  Pasteur (1862) ha scoperto il contagio da microbi e il vaccino contro la rabbia (1885), Charcot, Freud e anche il nostro Lombroso hanno cercato di capire come funziona il cervello, la radiografia inventata dal signor Roengten ci permette di guardare dentro il corpo umano...

 

ANZIANO
- Ma intanto la gente muore di tubercolosi, di malaria, di pellagra, per non parlare della peste... E i manicomi sono pieni di pazzi: solo in Italia ce ne sono 30 mila!

 

GIOVANE
- Allora pensi alla biologia: Charles Darwin (1859) ha dimostrato che tutti gli esseri viventi vengono da un antenato comune, l’abate Mendel con i suoi studi sugli incroci tra piante di pisello ha scoperto come si trasmette l’eredità biologica (1865), e adesso sembra che questa eredità sia nascosta nei cromosomi delle cellule.

 

ANZIANO
- Sarà anche così, ma il mondo è pieno di scienziati che di questa storia dell’uomo come pronipote delle scimmie non vogliono neanche sentir parlare.

 

GIOVANE
- E allora mi spieghino i resti dell’Uomo di Neandertal scoperti in Germania nel 1856!

 

ANZIANO
- Non deve convincere me. Sono il primo a stimare Darwin e a diffonderne l’opera, caro Collega. Dico però che molti scienziati ignorano le ultime scoperte, o addirittura si oppongono alle nuove idee.

 

GIOVANE
Come possono non vedere che Scienza e tecnica stanno liberando l’uomo da una schiavitù millenaria? Pensi al motore a vapore, al motore a scoppio di Barsanti e Matteucci, a quello elettrico di Galileo Ferraris! Pensi alla lampadina di Edison e del nostro Alessandro Cruto! Alla musica che riascoltiamo infinite volte con il fonografo, al telefono che ci porta la voce di amici lontani., alla nitroglicerina di Ascanio Sobrero, alla teoria dell’evoluzione del signor Darwin che i nostri De Filippi e Michele Lessona hanno fatto conoscere in Italia. E poi, io non me ne intendo di queste cose, ma sento parlare delle grandi scoperte fisiche di Maxwell, Thomson, Planck, e un certo Albert Einstein... Si fanno avanti persino le donne: pensi al radium scoperto da Marie Curie!

 

ANZIANO
- Capisco il suo entusiasmo. L’ho provato anche io alla sua età. Ma non confonda la conoscenza con le sue applicazioni. Oltre alla lampadina e al telegrafo senza fili, la tecnica ci ha dato anche la nitroglicerina di Sobrero (1846) e la dinamite di Nobel (1866): le armi diventano sempre più tremende.

GIOVANE
- Alfred Nobel si è fatto perdonare: con il suo testamento ha istituito premi per la scienza e la letteratura. E comunque non dimentichiamo che la dinamite serve anche per estrarre le materie prime dalle miniere. Serve per aprire varchi nelle montagne e avvicinare i popoli...

 

ANZIANO
- Penso piuttosto alle bombe che si possono fare con i nuovi esplosivi e le scoperte della chimica. Parliamo di prenderci la Libia, i Balcani sono una polveriera. Immagini che tragedia sarebbe una guerra combattuta con aerei che scaricano bombe sulla popolazione civile!

 

GIOVANE
-Caro Collega, mi lasci dire che l’uomo può essere cattivo, e allora lo diventa anche la scienza.