Nei 4 Atenei marchigiani sono iscritte più donne che uomini (nell’anno di immatricolazione 2018/2019 erano oltre 6.000 donne in più), un dato al quale poi però non corrisponde una adeguata presenza femminile nel mondo scientifico e nel sistema industriale connesso. E' un problema che va da Ipazia a Maria Montessori (che aveva origini marchigiane).
Se ne parla oggi sul web con inizio alle 16,30 e con la partecipazione straordinaria di Piero Angela, che introdurrà i lavori.
L’emarginazione femminile nel campo scientifico è stata riconosciuta dall’Onu con l’istituzione dell’11 febbraio come “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015. Ciò si collega anche ad uno dei 17 Obiettivi ONU di Agenda 2030, in particolare l’Obiettivo 5 parità di genere.
Le ospiti, oltre a presentare il loro percorso nel campo delle scienze, ragioneranno su come si possa agire a livello sociale e politico, come si possa modificare la percezione femminile della conoscenza e della partecipazione al sistema socio-economico, per cambiare la situazione.
Avremo testimonianze di Marica Branchesi (nella foto), Anna Grassellino (che si è però affermata all’estero negli USA, in Illinois: cosa è mancato in Italia perché si potesse affermare qui?), Annamaria Nassisi di Thles Alenia Spazio e Francesca Faedi (condivide collaborazioni con Il Premio Nobel alla Fisica 2019 Didier Queloz, è rientrata in Italia per la famiglia ma qui non trova le stesse possibilità che aveva in UK).